GIANNI LUCCHESI | Out there

3 Settembre – 26 Settembre 2021

Attraverso Galleria IPERCUBO mi sono avvicinato al concetto di ‘iperoggetto’ di Timothy Morton, un’idea che ha significato un punto di svolta nel mio lavoro. Iperoggetto inteso come qualcosa che l’uomo può concepire ma che per una sorta di autodifesa tiene a distanza senza percepire pienamente la portata di ciò che sta affrontando. Questo concetto mi ha dato la possibilità di pensare alle mie opere in una prospettiva diversa e in questo senso la mostra rappresenta un cambio di rotta.” Dai suoi esordi negli anni ’90 Lucchesi focalizza la sua ricerca nell’indagine della psiche dell’individuo in relazione con sé stesso, con gli altri e con ciò che lo circonda. “Da sempre ho lavorato sugli aspetti psicologici dell’uomo, un’interpretazione della realtà apparentemente antropocentrica, mentre OUT THERE sposta lo sguardo fuori, da lì il titolo.”

Una prima serie di opere consiste in sculture dove l’essere umano viene raffigurato attraverso la miniatura e inserito in contesti surreali chiamati dall’artista “Ambienti interiori” in cui i basamenti trascendono la loro funzione di supporto, talvolta ricavati dall’asportazione di volumi da monoliti, talvolta costruiti come una scatola, un box, un “teatro interiore”.

In una seconda serie di lavori, due dipinti di grandi dimensioni, Lucchesi introduce la figura del cervo come soggetto – adoperata di frequente dall’artista – sottolineando la natura istintiva da cui l’uomo si allontana. Una nuova prospettiva scaturisce tanto dal processo creativo quanto dall’esperienza dello spettatore. Le opere, e lo spazio semi industriale in cui sono allestite intensificano, nei contrasti delle misure (del proprio corpo, delle sculture e dell’architettura) un senso generale di disorientamento. Tra le prime esposizioni inaugurate dopo la pausa estiva, OUT THERE è il contributo di Gianni Lucchesi alla ripresa di Milano capitale creativa e artistica a livello internazionale e rimarrà aperta durante il Fuorisalone, la Milano Design Week e la fiera d’arte contemporanea Miart.

Gianni Lucchesi (Pisa, 1965) Il lavoro di Lucchesi è da sempre animato dal tentativo di tradurre le riflessioni scaturite dall’indagine della psiche, degli stati emotivi del singolo individuo in relazione con sé stesso, con gli altri e con ciò che lo circonda. Attraverso metafore visive le emozioni prendono forma e colore attraverso le sue sculture, chiamate dall’artista “Ambienti interiori” in cui i basamenti trascendono la sua funzione di supporto, talvolta ricavati dall’asportazioni di volumi da monoliti, talvolta costruiti come una scatola, un box, un “teatro interiore”. Durante il 2021 ha prodotto diverse opere pubbliche tra cui il monumento dedicato a Sandro Pertini a Savona e quello intitolato Elogio alla scrittura alla memoria di Antonio Tabucchi a Vecchiano. Inoltre Lucchesi ha esposto i suoi lavori in diverse mostre individuali e collettive in Italia e all’estero tra cui: Renaissances / School of Arts of Nanjing University – Nanjing, Cina (2020), MalamegiLab / Galleria FineArt Roma (2020), In the box presso Mai Social Maison di Pisa a cura di Carlo Alberto Arzelà (2019), Museo della Follia, Lucca Ex Cavallerizza (2019), Galerie 102 di Berlino (2018), Galleria Il Lepre di Piacenza (2018), Misericordiae Opera Museo Diocesano, Foligno (2016), Biennale d’arte contemporanea di Casablanca, Marocco (2014) Galleria IPERCUBO IPERCUBO nasce dall’urgenza di immaginare dimensioni alternative. L’ipercubo è una figura geometrica analoga al cubo ma immersa in uno spazio di quattro o più dimensioni: mentre può essere concettualizzato e descritto matematicamente, non può essere effettivamente immaginato dalla mente umana poiché può pensare solo in una realtà tridimensionale. Strettamente legato all’ipercubo è il concetto di iperoggetto sviluppato dal filosofo contemporaneo Timothy Morton. Gli iperoggetti non possono essere toccati o afferrati pienamente dalla mente umana perché il loro tempo e il loro spazio superano quello degli umani, per esempio il riscaldamento globale, la razza, la classe, l’estinzione o una certa lingua. La nostra missione è quindi quella di individuare e sostenere artisti che possano condurci, attraverso qualsiasi mezzo e approccio, a una visione più complessa della contemporaneità che implichi uno spostamento dal considerare l’essere umano come misura di riferimento per concettualizzare la realtà, e possa permetterci di sviluppare nuove linee di pensiero.